Il mio secondo blogtour con AIFB mi riporta in Toscana, una terra che ammiro in modo smisurato, come anche i suoi abitanti, attenti al territorio e rispettosi dell’equilibrio tra le esigenze socio-economiche, la natura e l’immenso patrimonio artistico.
La nostra meta è San Vincenzo, una cittadina turistica situata sulla Costa degli Etruschi; lo scopo del nostro viaggio è l’anteprima di una importante manifestazione: “UN MARE DI GUSTO, palamita and friends”, edizione rinnovata della precedente “TUTTI PAZZI PER LA PALAMITA”.
Tante le attività previste, che coprono non solo le giornate ufficiali, cioè dal 23 aprile al 1° maggio, ma si dilatano prima e dopo queste date, per dare spazio ad ogni iniziativa.
Qui potrete trovare il ricco programma della manifestazione.
L’obiettivo prioritario di questo evento è la rivalutazione del prodotto ittico del territorio, costituito prevalentemente da pesce azzurro, attraverso le storie della pesca, della trasformazione e della conservazione, che già nel 19° secolo avveniva nella FRIGGERA.
Ma non è difficile risalire agli Etruschi e ai Romani, con le loro specifiche tecniche di pesca e conservazione, innovative per l’epoca.
Ma procediamo con ordine, ci sono tante storie da raccontare, e anche tante belle esperienze, vissute da noi blogger in soli tre giorni.
Arrivate a San Vincenzo alle 15 del pomeriggio, io e la mia amica Fabiola veniamo accolte dalla nostra collega Cristina Galliti, che è anche una delle colonne dell’organizzazione dell’evento, assieme alla chef Deborah Corsi, direttrice tecnico-artistica.
Sono arrivate anche altre due amiche del nostro gruppo, Sara e Tamara.
Dovremmo essere in otto, ma manca ancora qualcuno. La squadra, non ancora al completo, si avvia a piedi verso la RESIDENZA SANTA CECILIA, il nostro hotel, un edificio di epoca liberty, in precedenza una scuola materna gestita da suore. Si presenta molto bene, con giardino bello e curato, una invidiabile esposizione sul mare e sul nuovo porto, piscina interna e appartamenti molto accoglienti e dotati di ogni comfort.
Ecco il panorama dalla terrazza del soggiorno
e questa è la ricca colazione che ci è stata offerta ogni mattina
Il centro di San Vincenzo si gira agevolmente a piedi, le distanze sono minime, così decidiamo di fare una passeggiata per il corso principale e di concederci un ricco gelato, in attesa dell’arrivo degli altri.
Finalmente arriva anche il resto della comitiva: Daniela, Juri, Laura e Sara. L’indomani ci raggiungerà anche Cecilia.
Ci aspetta una full immersion nel territorio etrusco, tra natura, cultura e gastronomia.
Prima dell’incontro istituzionale con le autorità sanvincenzine, previsto per le 18.00, c’è il tempo per una piacevole passeggiata sul lungomare.
Il territorio dove sorge San Vincenzo fu abitato sin dal paleolitico superiore, grazie alla sua vantaggiosa posizione tra le Colline Metallifere e il mare, il fiume Cecina e il fiume Cornia.
Il primo nome della città fu TORRE SAN VINCENZO, derivato dalla torre costiera di cui parlerò dopo.
Fra il IX e il V secolo a.C. gli Etruschi ne fecero un luogo privilegiato, sia per la vicinanza alla ricca POPULONIA, città a vocazione industriale con le sue fonderie, sia per l’abbondanza di minerali e foreste, sia per la facilità dei commerci, grazie al mare e al porto di Baratti.
Più tardi i Romani, conquistata tutta la zona, vi fecero passare la via Aurelia, e probabilmente costruirono un villaggio e un approdo.
Successivamente i Longobardi costruirono sulla collina dominante il mare il CASTELLO DI BISERNO, passato poi in possesso dei Conti della Gherardesca, con l’avvento degli imperatori germanici.
Nel 1304 la Repubblica di Pisa distrusse il castello e costruì la Torre costiera, dando vita ad una nuova comunità, costituita da pescatori e contadini.
Nel 1406 la comunità passò sotto il dominio fiorentino e fece parte del Comune di Campiglia.
Il 17 agosto 1505 alla Torre di San vincenzo le milizie fiorentine, guidate da Ercole Bentivoglio, sconfissero Bartolomeo D’Alviano, comandante di un esercito di ventura che accorreva in aiuto ai ribelli pisani.
Dopo questa storica battaglia la Comunità di San Vincenzo seguì le sorti del Granducato di Toscana fino all’Unità d’Italia.
San Vincenzo è divenuto Comune autonomo, distaccandosi dal Comune di Campiglia Marittima, nel 1949.
La nostra passeggiata ci conduce fino alla Chiesa di San Vincenzo Ferreri, commissionata dal Granduca a insigni progettisti, ultimata nel 1861 e aperta al culto nel 1865.
Nello sfondo del coro troneggia una DEPOSIZIONE del pittore campigliese Carlo Guarnieri.
Il fonte battesimale è dedicato al Conte Manfredi della Gherardesca, tragicamente scomparso.
Nel 1978 fu affidato al giovane pittore sanvincenzino GIAMPAOLO TALANI l’incarico di effettuare una serie di affreschi sul Nuovo Testamento.
Ecco un'altra sua importante opera, la statua bronzea IL MARINAIO, che domina il nuovo porto della città.
Ci dirigiamo tutti insieme verso la Torre, dove veniamo accolti dal Sindaco di San Vincenzo Alessandro Bandini e dall’Assessore al turismo Francesca Bientinesi.
La Torre di San Vincenzo è una delle tante postazioni di avvistamento di epoca medievale, costruita dai pisani nel 1307, probabilmente attorno ad un nucleo esistente già nel secolo precedente, per difendere il litorale meridionale del territorio della Repubblica di Pisa.
Alla Torre era collegato un pontile di carico, utilizzato per le spedizioni di grano in arrivo dalla Maremma, e soprattutto di marmo, estratto dai monti di Campiglia. Lo stesso marmo servì per la costruzione del Duomo di Santa Maria del Fiore a Firenze.
Ancora nel XV secolo, dopo l’inglobamento di San Vincenzo al Granducato di Toscana, i Medici rafforzarono le capacità difensive della torre.
La prima indicazione geografica risale al 1503, quando Leonardo da Vinci disegnò una carta del territorio di San Vincenzo con la presenza di una torre.
Da qualche anno sono terminati importanti lavori di restauro sulla Torre: sono durati circa tre anni e sono costati al Comune oltre un milione di euro.
La data dell’inaugurazione è stata una scelta obbligata: 17 agosto 2005, 500° anniversario della storica BATTAGLIA DI SAN VINCENZO, che si svolse proprio intorno alla Torre.
Attualmente il monumento ospita al piano terra la sala del Consiglio Comunale e l’Osservatorio Toscano Cetacei.
La Sala Consiliare è dominata da una riproduzione dell’opera ROTTA DEI PISANI A TORRE DI SAN VINCENZO del Vasari, l’affresco originale è a Palazzo Vecchio a Firenze, Sala dei Cinquecento, e fa parte di un ciclo pittorico sulle gesta dei Medici.
Sulla destra possiamo ammirare il trittico LA BATTAGLIA DI SAN VINCENZO, del pittore sanvincenzino DANIELE GOVI, realizzato nel 1990.
Nella Sala Consiliare l’Assessore al Turismo Francesca Bientinesi ci illustra la cittadina di San Vincenzo negli aspetti storico-culturali e socio-economici.
L’OTC (Osservatorio Toscano Cetacei) è un progetto permanente della Regione Toscana, di coordinamento degli studi e delle attività sul tema della biodiversità marina e delle iniziative per la tutela dei cetacei e delle tartarughe marine.
Ha diversi punti di osservazione e informazione, situati lungo la costa toscana e ligure, e fa riferimento al SANTUARIO PELAGOS, una vasta area marittima tra la Toscana, la Liguria, la Sardegna, le coste francesi e monegasche, compresa la Corsica, per una superficie totale di 87.500 km². San Vincenzo è uno di questi punti, e proprio negli ambienti della Torre sono ospitati gli uffici e una mostra permanente a scopo prevalentemente informativo e didattico.
Dal 2006 il Comune di San Vincenzo ha ottenuto ogni anno dalla FEE la BANDIERA BLU, un riconoscimento importante destinato alle località turistiche che si impegnano in una gestione sostenibile del territorio. Nel 2008 ha inoltre ottenuto il riconoscimento della certificazione UNI EN ISO 14001:2004 per il costante miglioramento della gestione ambientale, pianificazione territoriale, trasparenza e comunicazione.
Al primo e secondo piano della Torre sono disponibili spazi per riunioni e iniziative delle numerose associazioni presenti in città, ed è visitabile anche una mostra permanente sulla storia della Torre.
E’ il momento di raggiungere il giornalista Maurizio Dell’Agnello e il fotografo Rodolfo Tagliaferri, per la presentazione di foto e racconti sulla FRIGGERA.
Tratterò questo argomento nel mio prossimo articolo, per la sua vastità e per le interessanti storie ad esso collegate.
Ci attende una cena sopraffina, preparata per noi dalla bravissima Deborah Corsi, chef JRE, al ristorante LA PERLA DEL MARE!
Il mare è stupendo quando scende la notte...
Questa è Deborah con uno dei suoi capolavori, la palamita a colori
Deborah e Cristina, due persone allegre e simpatiche
e questi siamo noi in versione paparazzi!!!
infine tutto il nostro gruppo davanti alla Residenza Santa Cecilia
Grazie a tutti i miei lettori, vi aspetto nuovamente col mio prossimo articolo sulla FRIGGERA!