Non ho sbagliato data, oggi è il 16 ottobre e non il 19 marzo.
Ma il pane votivo tradizionale che si prepara in molti paesi della Sicilia in occasione della festa di San Giuseppe, merita di essere citato proprio oggi, Giornata Mondiale del Pane. Quale migliore occasione per rendere omaggio ad una tradizione così bella e particolare, così intensamente sentita, così autentica e fortemente radicata nella vita delle comunità, come quella dei pani di San Giuseppe?
Oggi si festeggia la Giornata Mondiale del Pane, in casa AIFB abbiamo dedicato al PANE una speciale GIORNATA NAZIONALE, sul Calendario del Cibo Italiano, e anche la Settimana del Pane. Le due Ambasciatrici sono rispettivamente Sonia Nieri Turini, del blog QUATTRO PASSI IN CUCINA, e Valentina Venuti del blog NONDISOLOPANE.
Che altro dire, chi mi segue mi conosce come una Fornarina scatenata, ogni parola sarebbe superfua...per chi non mi conosce mi presento brevemente, dicendo solo che una delle mie passioni più forti e costanti nel tempo è quella di fare il pane. Amo approfondire metodi, tecniche, storia e tradizioni. Mi piace impastare, mi piace leggere storie di pane, mi piace viaggiare alla scoperta degli innumerevoli tipi di pane esistenti al mondo, con le storie dei popoli ad essi connesse.
In Italia esistono centinaia di tipi diversi di pane, alcuni di essi hanno ottenuto riconoscimenti DOP e seguono un rigido disciplinare dettato da una tradizione centenaria.
E' straordinario e affascinante il fatto che si riesca ad ottenere prodotti così diversi con quattro semplici ingredienti: farina, acqua, lievito e sale. Questo è il miracolo del pane!
Mi ha colpito particolarmente il pane che si prepara in occasione della festività di San Giuseppe in molti paesi del ragusano e del trapanese, simbolo di fertilità e di abbondanza, in coincidenza con l'equinozio di primavera.
Le fantasiose forme e i minuziosi decori seguono una precisa simbologia, che affonda le sue radici in antichi riti propiziatori pagani, ma che si arricchisce di sentimenti di generosità e carità cristiana, con chiari riferimenti a episodi e personaggi evangelici. In particolare si rievoca l'Ultima Cena di Cristo, con il gesto di offrire ai più poveri questi bellissimi pani finemente modellati, dopo aver allestito scenografici altari in onore al Santo, chiamati appunto "Cene di San Giuseppe".
Credits: http://www.giornalekleos.it/archi-di-pane-e-cene-a-salemi-torna-la-festa-di-san-giuseppe/
I soggetti preferiti sono costanti richiami alla natura che si risveglia: fiori e frutti, spighe di grano, ma anche animali, la luna e il sole, simbolo della luce e della vita. Dio è rappresentato al centro dell'altare con un grande pane chiamato "cucciddatu". Un'immagine che riporta molto indietro nel tempo, alle antiche divinità greche e romane protettrici delle messi, Demetra e Cerere: gli altari servono a chiedere protezione per il focolare domestico e per la famiglia.
Altre forme simboliche ricorrenti sono le forbici, la chiave, la croce, la colomba, il pavone, la palma, il pesce, l'agnello, l'angelo. E naturalmente la rappresentazione del volto del Santo, la sua barba, il suo bastone (a varva e u vastuni i San Giuseppe).
Sugli altari compaiono anche rami di agrumi, fronde di mirto odoroso e vaschette con germogli di grano.
Le donne artiste si tramandano di madre in figlia, di generazione in generazione, la competenza necessaria a plasmare queste forme su un impasto di pane. Ogni padrona di casa lavora giorni e giorni, aiutata da amiche e conoscenti, per confezionare tanti pani e ricamarli con grande maestria, usando semplici utensili come pettini, aghi, ditali, pinze e forbici. L'impasto viene lavorato a mano con l'ausilio di una semplice leva di legno, solitamente azionata dalle forti braccia degli uomini, ma anche delle donne.
In questo filmato straordinario potrete seguire le varie fasi di lavorazione dei pani di San Giuseppe.
Io ne sono rimasta affascinata.
Per questo motivo ho voluto provare a preparare i pani di San Giuseppe, cercando di riprodurre i gesti sapienti delle artiste, limitatamente alle mie modeste competenze. Mi piacerebbe moltissimo prender parte a questa cerimonia, chissà che un giorno si possa avverare questo mio desiderio.
Per la ricetta mi sono affidata all'intuito, non avendola trovata in rete, o quantomeno non avendone trovata una convincente.
Credits: http://www.piccolagrandeitalia.tv/blog/sculture-doratedi-pane
PANE DI SAN GIUSEPPE
Un chilo di semola rimacinata (sarebbe preferibile una cultivar autoctona siciliana)
450 g di acqua
80 g di olio
80 g di zucchero
100 g di lievito madre
10 g di sale
Buccia di limone grattugiata qb
uovo sbattuto per spennellare la superficie
Premetto che mi sono avvalsa della tecnologia, cioè ho impastato nella planetaria. Trovo comunque molto suggestivo quel passaggio del video in cui si lavora l'impasto con uno speciale strumento, mentre si recitano preghiere. E' un momento di commovente condivisione, socialità e senso di appartenenza alla comunità. Emozionante.
Setacciate la farina e inseritela in planetaria con il lievito ridotto in pezzettini.
Avviate la macchina e inserite prima la metà dell'acqua, poi un’emulsione di acqua e olio in pari quantità, 30 g di zucchero e il sale.
Aggiungete pian piano il resto dello zucchero, il resto dell'acqua e la buccia di limone.
Impastate per dieci minuti, aumentando la velocità fino a 2.
Fate riposare l’impasto per mezz'ora, poi fate le pieghe.
Ripetete l'operazione di riposo e pieghe ancora una volta.
Fate lievitare a temperatura ambiente per 2-3 ore, e comunque fino a quando l'impasto è quasi raddoppiato (e sottolineo QUASI). In alternativa potete mettere l'impasto in frigo per una notte o per otto ore.
Spezzate e formate i pani riproducendo i decori tradizionali. E qui potete scatenare la vostra fantasia.
Coprite i pani e fateli lievitare ancora un'ora, un'ora e mezza; intanto accendete il forno a 220°.
Spennellate la superficie dei pani con uovo, infornate.
Cottura per 15 minuti a 210° e 15 minuti a 190° (ovviamente il tempo di cottura cambia a seconda della grandezza dei pani).
Sono molto contenta del risultato, il sapore di questo pane dolce è gradevole sia col dolce che col salato. Il profumo di limone è a mio avviso irresistibile, a patto che vengano usati limoni non trattati e freschissimi.
Invito tutti gli amici siciliani a contribuire alla conoscenza della ricetta o delle ricette originali, commentando questo articolo. Ciao a tutti, e buona Giornata Mondiale del Pane!
Credits: http://www.marsalanews.it/torna-a-salemi-dal-14-al-22-marzo-la-tradizionale-festa-di-san-giuseppe/
Fonti:
https://www.youtube.com/watch?v=DwLNLTFjvTs
Commenti
Inoltre riesci a trovare sempre qualcosa di nuovo, ma di antico insieme. Bellissimo il video casalingo, posso solo immaginare il sapore di questo pane leggermente dolce dal profumo di limone. Che dire.. seguendo i tuoi insegnamenti, tenterò l'ardua impresa.
Grazie per i tuoi apprezzamenti!
Amo divertirmi con le forme, se fai un giro nel mio blog puoi trovare altre proposte.
Buona domenica.
Tiziana
Ciao!
Ciao Sonia
sonia
Grazie a te e complimenti per il tuo articolo bello e ben strutturato.
Ciao!
RSS feed dei commenti di questo post.