Questa semplice preparazione è un ibrido tra la tradizione carnevalesca italiana, che conta numerose varianti di ravioli dolci fritti, e i ricordi mangerecci della mia infanzia, che vedono tra i primi posti della mia personale classifica i CALZONI DI SAN GIUSEPPE.
Sono molisana, ho trascorso l'infanzia e l'adolescenza in una grande casa di paese, con una cucina sempre in funzione e tanti profumi indimenticabili. All'approssimarsi del 19 marzo, festività molto sentita da noi, si preparavano leccornie di tutti i tipi, ma sicuramente tra tutte preferivo i calzoni, dolci fritti fatti di pasta sfoglia, ripieni di una crema di ceci e miele profumata agli agrumi.
Vi assicuro che un dolce così buono è difficile da trovare, anche perché la preparazione è piuttosto elaborata.
I miei ravioli sono invece molto più semplici, e solo lontanamente ricordano i calzoni. Non c'è neanche bisogno di cuocere i ceci in quanto ho utilizzato la farina di ceci della mia amica Gabriela, la stessa che mi ha regalato la farina di lenticchie del mio ulrimo pane.
Per la pasta ho seguito una ricetta di Iginio Massari, presa dal secondo volume di "Non solo zucchero".
Comunque sono piaciuti a tutti, e per questo ve li propongo.
Ricetta originale di Iginio Massari
1000 g di farina 00 forte
120 g di zucchero
90 g di burro
10 g di sale
400 g di uova
50 g di marsala
Scorza di un limone
Vaniglia
CREMA DI RICOTTA
1000 g di ricotta
250 g di zucchero a velo
50 g di zenzero grattugiato
200 g di arancia candita cubettata
Io ho dimezzato le dosi, ho diminuito leggermente lo zucchero dell'impasto ed ho utilizzato grappa al posto del marsala.
Al posto della crema di ricotta ho preparato la crema di ceci
Varianti mie (occorrente per circa quaranta ravioli)
500 g di farina di farro (o farina di frumento)
50 g di zucchero
45 g di burro
5 g di sale
200 g di uova (4 uova medie)
50 g di grappa
scorza grattugiata di un limone
CREMA DI CECI
200 g di farina di ceci
90 g di zucchero
un cucchiaio di miele millefiori
200 g di acqua
Scorza di un limone
Voglio sottolineare che per la crema di ceci ho utilizzato lo sciroppo di agrumi che mi avanza dalla preparazione dei canditi, che ha ovviamente esaltato le fragranze agrumate. Ho trasformato la calibratura per voi che ovviamente non avete la cucina invasa dallo sciroppo di agrumi :D !!!
Iniziate con la preparazione del ripieno: fate sciogliere lo zucchero nell’acqua, versate la farina di ceci e mescolate con una frusta fino ad amalgamare bene gli ingredienti. Unite il miele e la buccia di limone grattugiata. Coprite e lasciate in frigo per qualche ora, meglio per tutta la notte. Inizialmente la crema risulterà molto fluida, ma con il riposo in frigo si indurirà, per effetto dell’assorbimento dell’acqua nella farina.
Proseguite con la preparazione dell’impasto.
Mettete gli ingredienti dell’impasto nella vasca della planetaria e impastate a bassa velocità fino ad ottenere un impasto liscio e compatto, e piuttosto asciutto.
Fate riposare l’impasto in frigo per un paio d’ore, oppure per tutta la notte, ben chiuso nella pellicola alimentare.
Prendete l’impasto dal frigo e lavoratelo come per la sfoglia della pasta fresca, a mano o con la sfogliatrice, formando delle strisce larghe 10 centimetri.
Ripiegate più volte le strisce e tiratele abbastanza sottili.
Ponete sulla pasta i mucchietti di ripieno, equidistanti fra loro, inumiditeli tutt’intorno con un pennello bagnato, ripiegate e coprite con la metà della pasta, nel senso della lunghezza, pigiando bene intorno al ripieno.
Con una rotella tagliate i ravioli, quadrati oppure a mezzaluna, e schiacciate leggermente i bordi con i rebbi della forchetta.
Con uno stuzzicadenti fate due buchini piccolissimi sulla superficie di ogni raviolo, per far uscire l’aria.
Friggete in olio profondo, da ambo i lati, a 170°, per un paio di minuti, fino a che i ravioli si imbiondiscano. Friggete anche i ritagli a mo' di frappe, sono buonissimi.
Ho provato a cuocerli in forno, ma non c'è storia, fritti sono decisamente più buoni!