PIZZA E MINESTRA ALLA MOLISANA, OVVERO FOCACCIA DI GRANOTURCO CON VERDURE CAMPESTRI

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Da tanto desideravo scrivere questo articolo, un po' per rivelare la mia anima sannita, un po' per ricordare la mia famiglia e l'infanzia. Il che mi provoca sempre un brivido, un'emozione particolare.

Era una delle preparazioni invernali più frequenti a casa mia, un piatto povero ma gustosissimo, una semplice focaccia azzima di farina di granoturco, accompagnata da erbe selvatiche della stagione invernale, generalmente cicoria o tarassaco, o misticanza primaverile.

Non so se la sto enfatizzando troppo, ma io ne ero e ne sono ghiottissima! Provare per credere!

Approfitto dell'apertura della SETTIMANA DELLE FOCACCE, nel CALENDARIO DEL CIBO ITALIANO, a cura dell'AIFB, Associazione italiana Food Blogger, per far conoscere anche questa tradizione culinaria del piccolo Molise.

L'Ambasciatrice di questa settimana è Monica Costa del blog FOTOCIBIAMO.

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In Molise è ancora molto in uso la pizza di granoturco, "pizz 'e ranedinje" nel dialetto locale, e accompagna anche piatti di carne, bollita o grigliata, al posto del pane.

La "pizz 'e ranedinje" indica appunto il grano d'India, cioè delle Americhe, molto diffuso in Molise e in altre zone d'Italia, sopratutto nell'antica varietà agostinello.

A casa mia la versione era la seguente: la parte morbida della pizza veniva sbriciolata in un piatto di verdura e brodo di quinto quarto di maiale, mentre la parte croccante accompagnava il bollito.

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E' presente nel menù di molte trattorie tipiche, che generalmente la preparano nella versione leggera, ovvero senza brodo e senza bollito, solo con verdura di campo ripassata con aglio, olio e peperoncino.

La cottura della focaccia avviene nel camino, direttamente sui mattoni arroventati dalla brace, ben puliti dalla cenere.

La pizza viene adagiata sui mattoni, poi coperta dal "sesto" o "campana", una sorta di grande coperchio cilindrico che viene a sua volta coperto di brace e funziona da camera di cottura.

La preparazione della pizza è molto semplice: si portano ad ebollizione 900 cc di acqua con 5 grammi di sale, si versa l'acqua bollente salata  su 500 grammi di farina di granoturco, si mescola e si lascia intiepidire l'impasto. A seconda della capacità assorbente della farina, la quantità di acqua potrebbe variare, quindi è opportuno lasciarne 100 cc e versarli lentamente e solo se necessario. L'importante è che tutta la farina sia ben idratata e lavorabile.

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Quando l'impasto si può manipolare, si modellano pizze di forma tonda e bassa, coprendole poi con altra farina. Cottura su pietra refrattaria arroventata per 30-40 minuti.

Questa che vedete nella foto sopra è la "pizza e minestra" nella versione in brodo.

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Commenti   

# Monica 2016-04-14 08:34
È incredibile la varietà di prodotti che è racchiusa nel termine focaccia dalle dolci alle salate e mi piacciono un sacco tutte le storie che si nascondono dietro ad ogni preparazione. Non conoscevo questa focaccia e sono felice che tu abbia deciso di condividerla, è un pezzo della tua vita che ci hai donato!! Amo le tradizioni e tutte queste ricette antiche...

Un abbraccio e buon settimana della focaccia
monica
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# Maria Teresa 2016-04-20 22:33
Grazie Monica, molto volentieri ho condiviso le mie emozioni, legate all'infanzia e ai ricordi più belli.
Sì, le nostre tradizioni regionali sono incredibilmente vaste, c'è sempre qualcosa da scoprire, e questa è la nostra vera ricchezza.
Ti ringrazio per essere passata da queste parti :)
Ciao Maria Teresa
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# Valerio 2018-02-03 07:14
Ero in giro alla ricerca della "nostra" pizza e minestra.....
mi sono ricordato di te, del tuo blog, e di colpo sono sprofondato in quel mondo di ricordi che non dimenticheremo mai
Un abbraccio
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# Maria Teresa 2018-02-03 12:25
Come sono contenta! Il cibo è soprattutto emozione, e i ricordi d'infanzia sono indissolubilmen te legati ai profumi della cucina.
Grazie per il tuo commento!
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# Daniela Ruli 2019-02-25 21:14
Questo modo di fare una minestra non lo conoscevo. Che idea! Penso proprio che sfrutterò la ricetta, grazie!
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